HOME > Centro de documentación > Biblioteca > Textos > Notas de Luca Belcastro > Esta nota
  busca en el sitio |   mapa del sitio


foto luca belcastroLuca Belcastro

Ai musicisti e artisti latinoamericani in Europa e USA
Che cosa succederebbe se tutti ritornassero ai loro paesi d'origine?


Como (Italia)
martedì, 15 diciembre 2009



Premessa
Dove e quando nasciamo, la casualità e l'imprevedibilità, e le decisioni e le opportunità che si presentano nel corso dell'esistenza e che determinano il fatto di vivere e operare in un certo luogo geografico e culturale, non sono spesso il frutto di una libera scelta. Un individuo può abituarsi alla sua realtà senza necessariamente analizzarla, senza rendersi conto di quello che rappresenta. Oppure può confrontarsi con il proprio imprinting e domandarsi il perché del suo vivere e di quello che fa, il perché del suo divenire e del suo cammino, cercando di trovare un equilibrio con se stesso e con il suo ambiente. Ma può anche cercare di rivelare e sviluppare la propria originalità, di scoprire le proprie reali necessità. Tutto ciò richiede un'inevitabile relazione con la società nella quale ci si trova e una considerazione sui modelli sociali, politici e culturali esistenti e a volte imposti.

Rispetto ai modelli occidentali presenti nelle Nazioni dell'America Latina, esistono varie opinioni sulle cause della loro esistenza, sulle loro imposizioni, sulle loro conseguenze, e se ne potrebbe parlare molto. Noto che, in ogni luogo che attraverso nei miei percorsi latinoamericani, la discussione sul tema è aperta, sempre viva e presente.
Sicuramente una conseguenza evidente dell'interesse verso questi modelli, che a volte presentano un mondo ipotetico e non necessariamente reale, è l'insistente presenza nella realtà latinoamericana della volontà di sapere tutto quello che succede in Occidente. Fino ad apprendere nozioni e a conoscerne dettagli, che forse neppure nell'altro lato del mondo si considerano né ricevono importanza.
è indubbio che tutti dovrebbero sentire la libertà e la possibilità di viaggiare, di conoscere il mondo, di scoprire la sua bellezza e di poter apprendere da ogni cultura e da ogni espressione. Questa opportunità richiederebbe una relazione equilibrata con le diverse realtà, ma la presenza di modelli impositivi molte volte porta - come per esempio in questo specifico caso latinoamericano - a non interessarsi di quello che succede nelle Nazioni più vicine alla propria realtà. Si alimenta così la volontà di andarsene dai propri luoghi di origine per incontrare "possibilità" in località lontane, per esempio in Europa e negli Stati Uniti. Molte persone riescono a partire, spesso molti giovani, in un momento della vita pieno di sogni e passioni, in un periodo nel quale cercano un equilibrio, le risposte a domande esistenziali.


Occidente
Si potrebbe scrivere molto rispetto a quella che è la situazione politico-culturale nei Paesi occidentali. Rischiando di generalizzare, si potrebbe definire l'Europa un museo, dove la cultura e il passato si conservano, dove uomini e donne vivono soli, isolati nella moltitudine, in un mondo "virtuale" in cui si pensa che il contatto occasionale e a volte anonimo via internet possa permettere una relazione profonda e mascherare la propria solitudine, che al contrario si espande. Un mondo che crea stati depressivi, ansietà. Un mondo competitivo, dove si chiede a ognuno, già dalla propria infanzia, di essere integrato in questa prospettiva, di essere "migliore" degli altri, dei propri compagni di studio, di ciò che si può realmente essere. Si alimenta l'invidia, il cinismo, la mancanza di solidarietà. Un mondo solo materiale, dove il tempo è oro e deve essere ben investito. Un mondo di ricchezze, che inquina, che non rispetta ma utilizza la natura. Un mondo di specializzazioni, di esasperazioni tecniche in direzione del mercato. Un mondo che mantiene l'ignoranza come strumento di potere e di controllo, in cui il potere si esprime in modo poco chiaro, poiché quello che non si comprende sembra migliore. Un mondo che vede le novità come pericolo. Questo implica la difficoltà e l'incapacità a confrontarsi con le altre culture, significa chiudere le frontiere e difendersi da invasioni culturali, fomentando la paura del diverso, e inoltre obbliga lo straniero a uniformarsi, lasciando a margine la propria originalità e provenienza.


America Latina
Si potrebbe scrivere molto anche rispetto alla situazione culturale nelle Nazioni dell'America Latina. A differenza di quelle occidentali, è ancora più difficile e forse impossibile generalizzare. Il continente latinoamericano è enorme e presenta grandissime varietà e contrasti, che permettono di evitare l'uniformità e il fatto che tutti inseguano gli stessi obiettivi.
Senza negare l'evidente presenza della povertà, della fame, della paura, del silenzio, della mancanza di opportunità, emergono alcune caratteristiche peculiari. Come la grande capacità di condivisione, nelle feste tradizionali e nella ritualità della vita, e la forte sintonia con la natura e con il ritmo delle stagioni. Questo tipo di vita permette contatti reali, l'esasperazione virtuale e la tecnica non predominano, la competitività è secondaria alla solidarietà.
L'idealismo, i sogni, le passioni, i colori, la ricchezza culturale, l'energia creativa...


Confronto
Senza giudizi di valore e senza voler dividere il mondo in blocchi né esaltare il tema del confine, della frontiera, della Nazione, del territorio, sicuramente semplificando, estremizzando e con una visione parziale, ma non molto lontana dalla realtà, si può dire che tra Occidente e America Latina esiste una contrapposizione tra solitudine e compartecipazione. Tra individualismo e solidarietà, tra gruppi virtuali e gruppi reali, tra competitività e gusto per quello che si fa, tra specializzazione, complessità tecnica e ricchezza, varietà delle culture.
Sogni, passione, ritualità, profondità contro pragmatismo, controllo, organizzazione, superficialità.

Che cosa succede quando un giovane musicista o artista latinoamericano, cresciuto nel suo ambiente reale con modelli virtuali, esce dal suo mondo per inserirsi in un'altra realtà?
Dipende dal luogo geografico di destinazione. Nel caso delle Nazioni occidentali, è evidente che là, oltre a evitare il contatto con culture diverse, gli si imporrà di uniformare e controllare le diversità. Per questo forse si troverà esposto a sopportare una serie di umiliazioni, a rapportarsi con la solitudine, a mascherarsi per essere accettato, a comprendere con dolore il significato che nell'attualità hanno le parole immigrazione ed extracomunitario in Europa e negli Stati Uniti.

Indipendentemente da tutte queste generalizzazioni e ipotesi, la realtà è che in Occidente vivono molti bravi musicisti e artisti latinoamericani, con un'importante attività creativa e professionale, che potrebbe contribuire a creare opportunità ai loro connazionali che lo desiderassero, in pieno rispetto delle rispettive caratteristiche, peculiarità e originalità.


Ipotesi
Che cosa succederebbe se tutti i musicisti e gli artisti latinoamericani che attualmente vivono stabilmente nelle Nazioni europee e negli Stati Uniti ritornassero ai loro Paesi d'origine?

Sicuramente la realtà culturale occidentale si impoverirebbe molto e in America Latina ci sarebbe una germinazione di attività, ensemble, partiture, mostre, opportunità ed energie che si sommerebbero a tutto l'interessante che già esiste.
Quelli che vivono in America Latina avrebbero l'opportunità di confrontarsi direttamente con visioni diverse, frutto del vivere in luoghi tanto lontani e differenti. E quelli che tornano dopo un'esperienza all'estero si renderebbero conto, con un altro sguardo, della ricchezza e dell'interesse delle Nazioni d'origine e di quanto queste possano stimolare le loro creazioni e permettere loro una visione della realtà da altri punti di vista, forse meno esasperati, più a misura d'uomo e "naturali".
Questo e molto di più...

Ipotesi utopica e situazione difficile da realizzare, però si potrebbe proporre qualcosa di possibile.
Immaginiamo la ricchezza di un ritorno coordinato di questi musicisti e artisti per un periodo limitato, tutti nello stesso luogo e al medesimo tempo. Condividendo le proprie esperienze, comunicandole, dialogando con quelli che non le hanno avute o che ne hanno avute altre.
In America Latina ho incontrato molte volontà ed energie che hanno reso possibile che un'idea, il progetto Germina.Cciones... - primaveras latinoamericanas, si concretizzasse in uno spazio e in un'esperienza. Volontà ed energie che mi hanno reso parte di un'originale maniera di agire, mi hanno aperto un diverso senso del fare. Un ambiente nel quale ho visto crescere le forme e i colori che vivevano nella mia immaginazione.
Per questo mi fa piacere impegnarmi, insieme a chi collabora con me nel progetto Germina.Cciones..., e continuare a organizzare e coordinare incontri in varie Nazioni, creando spazi nei quali si invita tutti coloro che lo desiderano a una partecipazione attiva.

Questa è la ricchezza di un gruppo reale, dove ogni membro può condividere con gli altri, dove le esperienze del singolo si convertono in quelle di tutti.



Altri testi su queste tematiche nel libro:

libro sacbeobLuca Belcastro
Sacbeob
Scritti latinoamericani
in italiano e in spagnolo

entra

alt Invia i tuoi commenti a info@germinaciones.org. Grazie.